Stasera voglio parlare di luce e di calore.
Stasera voglio parlare di candele.
Questo è un periodo particolare per me, e chi segue il mio blog se ne sarà accorto; e se dal lunedì al venerdì sono una lavoratrice, nel fine settimana mi professavo “peccatrice”.
Ma qualcosa sta avvenendo che mi toglie la voglia di andare fuori a divertirmi, preferisco restare a casa e “meditare’, fare luce sui miei sentimenti e sulle mie emozioni.
In questo mi aiuta molto la mia Arte, dipingere è davvero terapeutico, ma a volte sei talmente giù che nemmeno il pennello ce la fa, così trovo rifugio nella musica e nel calore delle candele. Stasera ero rimasta senza, avevo solo le piccole candele da the che uso per il mio bruciatore di incenso, e mi è venuta l’idea di comporre un “cuore di luce”, c’è così tanto bisogno di amore in questo mondo, e ne abbiamo bisogno anche noi nelle nostre piccole e umili vite.
Come puoi vedere dalla foto in testa all’articolo, o dal video che troverai qui sotto, è venuta una bella opera d’arte, ha impiegato oltre 4 ore per bruciare completamente ed esaurirsi; proprio adesso sto scrivendo di fronte all’ultima, che non vuole saperne di spegnersi


In tutte queste ore le ho osservate, ho osservato il fuoco e la sua magia, da una piccola reazione chimica nasce qualcosa di così potente, che emana luce e calore, due bisogni primari per l’uomo; credo sia per questo che si parla di “fiamma gemella”, perché quando hai la fortuna di incontrarla, ti riscalda e illumina il tuo cammino senza far nulla, solo per il fatto di esserci.
Allora mentre osservavo il fuoco, e riflettevo sull’ “evento” che in questi giorni mi sta scuotendo, pensavo che noi, tutti noi, siamo delle piccole fiammelle, la nostra vita “brucia” in un tempo più o meno lungo, che dipende da noi ma anche da fattori esterni, proprio come per una candela.
Avete osservato una candela che sta per spegnersi? La fiamma, che prima era quasi immobile, comincia a tremolare come in uno spasmo, poi si spegne: niente più luce né più calore, e del fumo esce dallo stoppino per disperdersi nell’aria.
Così ho pensato che anche noi, quando arriva IL momento, ci spegniamo e qualcosa di noi ci abbandona e diventa qualcos’altro.
Insomma, non si muore mai veramente, è solo una trasformazione, un cambiamento di stato, una metamorfosi.
Ho pensato anche che per bruciare le candele hanno bisogno dell’ossigeno, prendono qualcosa per ridarci qualcosa; e in questo processo il magico equilibrio dell’esistenza non viene alterato.
Facciamo in modo anche noi, nella nostra vita, di dare qualcosa in cambio di ciò che prendiamo.
Ma, soprattutto, cerchiamo di “bruciare” il più possibile; abbiamo un tempo limitato, usiamolo per RISPLENDERE!