Lei è…..
Non lo so, non le ho ancora dato un nome; o forse si.
In genere non condivido mai immagini di un mio quadro prima del suo compimento, della sua conclusione; ma stavolta è diverso.
E’ accaduto qualcosa.
Oggi, dopo diverse settimane, ho ripreso in mano il pennello.
Erano giorni che non dipingevo, le ultime settimane sono state molto impegnative da affrontare, una brutta influenza si è presa il mio corpo ed ho dovuto fare i conti con me stessa e con la caducità di ciò che siamo.
Bisogna dire che ho trascorso l’ultimo periodo veramente con poco riguardo di me stessa, parlo del mio corpo fisico: forse ero cosi preoccupata di nutrire la mia parte spirituale, di leccarmi le ferite, che non ho considerato che anche, e soprattutto, il corpo fisico ha bisogno di cura costante, di un’attenzione continua: allora nelle ultime settimane, oltre a lavorare con dedizione quasi da stakanovista, ho anche dipinto, ballato, scritto, ma tutta questa allegria mi ha portato a curare poco l’alimentazione, a non voler dormire perché sempre troppo carica di adrenalina e di entusiasmo; che, per carità, è una cosa ottima, ma come in ogni aspetto della vita, l’equilibrio è sempre la cosa migliore.
Allora probabilmente serviva qualcosa per bloccare questo processo che, se protratto nel tempo, di sicuro mi avrebbe portato all’esaurimento nervoso per la mancanza di sonno e ad altri problemi dovuti alla mia vita un po’ “sregolata”.
E cosi da due settimane sono ferma a casa con addosso un’influenza che, a detta degli esperti, quest’anno sembra essere parecchio aggressiva: nella prima settimana ho solo dormito, dormito, dormito, la febbre alta non mi permetteva di fare altro, nemmeno di mangiare; nella seconda settimana, con un fisico diverso, quasi nuovo, ho cominciato a ripristinare la normalità in un’alimentazione leggera ma sostanziosa, dormendo le giuste ore.
Ed oggi quindi, come dicevo, complice il fatto di sentirmi molto meglio, mi è venuta voglia di mettere mani (e pennelli) al mio ultimo dipinto, che ho iniziato in una serata di fine novembre ma poi, per i motivi che ho citato, non ho più continuato.
E’ stato bellissimo, è stato un po’ come tornare a casa, o come ritrovarsi in un posto pieno di amici che aspettavano che tu tornassi; ho aggiunto qualche dettaglio a “lei”, a quella che sembra essere una principessa, o una regina, e mentre il pennello passava sui suoi profili, lento e rilassato, all’improvviso ho cominciato a piangere: quando inizio a piangere mentre dipingo, quello è il segnale incontrovertibile della connessione Testa – Cuore – Anima e lì, in quel preciso istante, ho avuto una folgorazione, una rivelazione, insomma HO CAPITO.
Ho capito il motivo per cui, circa un mese fa, ho “ucciso” un mio quadro.
Si, proprio cosi, ho letteralmente fatto a brandelli un dipinto in cui avevo raffigurato una donna, ed in quella donna avevo da subito visto me stessa. Allora quel gesto apparentemente violento mi aveva quasi scioccata, mi domandavo come avessi potuto “aggredire” me stessa in quel modo. Oggi ho capito.
Ho capito che quella non ero io, ma una “copia di me”, difatti la figura femminile che avevo rappresentato non proveniva da me, ma da un’immagine che avevo visto e che mi era molto piaciuta, questa:
Ebbene, credo che quella sera, in quel tripudio di emozioni, la mia Anima si sia furiosamente ribellata all’ennesima “versione copiata di me”; la mia Anima si è stancata di essere qualcosa di già visto, qualcosa di preconfezionato così come gli altri lo vogliono, ecco il perché di quell’aggressione, la mia Anima HA DETTO BASTA! Per l’ultima volta.
Quello che è seguito dopo è stato proprio il quadro che vedete dove lei, la figura femminile, è venuta fuori da dentro di me, spontaneamente, senza alcuna forzatura e sento che la mia Anima ora è in pace.
Ovviamente il quadro non è ancora finito, ma sembra che questa piccola donna sappia già quale sia la giusta direzione da prendere. Ed ho fiducia che sia così.
Quest’anno ormai è prossimo a finire ed il 2023, che sta per arrivare, sento sarà un anno meraviglioso, che darà alla luce la migliore versione di Annalisa (e di Lili).
E per arrivare a questo era anche necessario prendere consapevolezza degli errori reiterati, primo fra tutti il dovere cambiare me stessa per piacere agli altri.
Non succederà più.
Ed anche questa volta la mia Arte mi ha aperto gli occhi.
Anche questa volta la mia Arte mi ha salvato la vita.
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